Guarda l’uccellino

Io lo so di chi è la colpa di avere tanti libri nella mia libreria e di avere sempre un libro in mano. La colpa è solo di Charles Bukowski. Avevo 17 anni e dissi alla mia insegnante di italiano che stavo leggendo “Post Office” e lei  per tutta risposta mi disse “Contami quante parolacce ci sono nel libro” poi perchè capite perchè l’Italia è una paese provinciale. L’insegnante era di sinistra e amava tanto Italo Calvino che voleva sempre rifilarmelo e io arrivai con il Bukowski nello zaino. Mi disse “Dopo che hai terminato uno scrittore inutile leggi Keruac“. Io ho letto Keruac “Sulla strada” ma sinceramente preferisco sempre Post Office. Post Office non muore mai. Sulla strada invece sì.

Leggendo anni dopo American Psyco di Bret Easton Ellis mi chiesi che se lo avesse saputo la mia cara insegnante avrebbe domandato “Quanta gente uccide alla fine del libro?”. Menti limitate che limitano altre menti. Menti ottuse che creano altre menti ottuse.

Per non aprire il capitolo sulla fantascienza. Philipp Dick è stato solo una scrittore  di fantascienza? Philipp Dick è molto di più come del resto Kurt Vonnegut. Scrivere di fantascienza per scrivere comunque di Vita. Ditemi un po’, come trasmettete agli altri i vostri stati d’animo o i vostri pensieri? C’è chi è cinico, c’è chi invece è comico, c’è gente che semplificano i sentimenti altri che li complicano insomma ognuno ha la sua modalità di comunicare al mondo. Dick e Vonnegut utilizzavano la fantascienza. Ma spostiamo anche ai film la fantascienza questa cosa e pensiamo solo a Stanley Kubrick con il suo 2001: Odissea nello spazio oppure a Guerre Stellari insomma non venite a dirmi che la fantascienza sia qualcosa di frivolo oppure inutile per la costruzione di una cultura che divento intollerante. Pensiamo al Doctor Who e com’è stato creato 50 anni fa dalla BBC non lo sapete? Ecco, ve lo racconto io. La BBC nel 1963 voleva una serie televisiva da mettere nel palinsesto verso ora di cena che potesse interessare le famiglie e imparare un po’ di scienza e storia e quindi cosa pensarono? Un alieno chiamato Il Dottore che viaggiava nel tempo e nello spazio con un cabina telefonica blu che in realtà era la sua astronave (T.a.r.d.i.s.) avete capito? Noi italiani creiamo Un Dottore in famiglia e gli inglesi hanno l’alieno con due cuori che insegna storia e scienza. Ma torniamo ai libri sennò vi faccio entrare troppo nella velocità di pensieri nel mio cervello e potreste avere qualche problemino nel seguirmi (e non vi ho parlato di Douglas Adams)

Tutto per questo per dirvi semplicemente che ho letto “Guarda l’uccellino” di Kurt Vonnegut. Il libro è una raccolta dei primi racconti di un giovane Vonnegut, lontani sicuramente dalla grandezza di “Mattatoio n.5” o “La colazione dei campioni” ma piacevoli e cazzo sempre con quell’ironia che lo caratterizza. Una semplice lettura per chi ama questo scrittore poco conosciuto in Italia. Racconti che anticipano la bravura di questo scrittore e la sua voglia di scrivere sulla vita utilizzando la fantascienza. Non vi parlerò di tutti i racconti ma di uno solo dal titolo “Confido” che è la storia di un tecnico di apparecchi acustici che inventa una macchinetta che ti capisce e alla quale puoi confidare i tuoi pensieri più nascosti e che sono tutti cattivi insomma tira fuori la “parte oscura della forza” cazzo non vi ricorda Skywalker? E non ditemi che nessuno di voi nel labirinto del cervello non produce cattivi pensieri? Io sì in media ne produco una ventina al giorno.

Chissà cosa direbbe la mia insegnante delle mie scelte letterarie e delle mie associazioni di pensiero? Mi guarderebbe con aria schifata perchè non seguo Fazio, Santoro o Concita De Gregorio, non leggo Calvino o Fallaci. Io guardo Doctor Who e leggo Vonnegut dopo il maleducato Charles e io che farei? Io semplicemente me ne fotterei, alzerei il dito medio con classe e forse mi scolerei una birra alla sua faccia da perbenista comunista, tanto cara alla fine muori pure tu!

http://www.youtube.com/watch?v=C66yhRwpt7s

7 pensieri su “Guarda l’uccellino

      1. se non ricordo male in “Post Office” dice quanto è lungo il suo pisello.
        io sono molto scorbutico ma non mi sembra di essere più (?) intelligente

  1. Quando era agli inizi gli trovarono un impiego come giornalista del quotidiano locale. Come primo incarico gli dissero di scrivere su un famoso cavallo da corsa che era scappato. Sedette alla scrivania e dopo alcune ore scrisse: ” il cavallo se ne è andato, ha saltato quella barriera del cazzo ” . Quindi si è alzato ed è andato via.

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